
Un Ultima Cosa da Fare per Rinforzare un Edificio in Muratura al Terremoto: Cordoli, Irrigidimento e Controventamento delle Coperture!
Abbiamo visto negli scorsi articoli tre interventi da mettere in cantiere per migliorare il comportamento dei nostri edifici in muratura all’evento sismico: “Migliorare la Qualità Muraria”, “Migliorare il Collegamenti tra i Muri”, “Irrigidire e Ancorare ai Muri i Solai”.
Un ultima cosa di cui occuparsi è la copertura del nostro Edificio. Come abbiamo già accennato nel precedente articolo riguardante i solai, realizzare un nuovo tetto in calcestruzzo armato al posto del preesistente in legno, non è una buona idea! In effetti questo tipo di intervento è stato utilizzato molto frequentemente negli scorsi anni ma si è visto, a seguito degli ultimi eventi sismici, che non solo non ha migliorato il comportamento sismico dell’edificio ma, addirittura, lo ha peggiorato, soprattutto dove non si era intervenuti contemporaneamente sulle murature e sui suoi collegamenti.
Quindi, lasciamo i nostri bei tetti in legno e vediamo quali sono gli interventi da realizzare per completare la nostra ristrutturazione antisismica. Nelle immagini che seguono potete vedere gli effetti che un tetto in legno produce sulle murature a seguito di un terremoto.
Le travi del tetto “martellano” le pareti lesionandole fino a farle crollare come nel caso sottostante.
In primo luogo, con lo scopo anche di migliorare il collegamento dei muri, occorrerà realizzare in sommità, come coronamento, un cordolo a cui agganciare tutte le travi. Quello di agganciare le travi è un aspetto molto importante, in quanto, durante la scossa di terremoto, queste si possono sfilare dai muri producendo il crollo del tetto.
A seconda del caso specifico, il cordolo può essere realizzato in diversi modi e materiali:
- in cemento armato, solo nel caso di altezze limitate per evitare eccessivi appesantimenti ed irrigidimenti
- in muratura armata, consentendo di realizzare il collegamento attraverso una tecnica volta alla massima conservazione delle caratteristiche murarie esistenti
- in acciaio, rappresentando una valida alternativa per la loro leggerezza e la limitata invasività, prestandosi particolarmente bene al collegamento delle travi di legno della copertura
Nell’immagine sottostante potete vedere un disegno schematico di come si realizza un cordolo in muratura armata.
A questo punto non rimane che irrigidire il nostro solaio di copertura. Questa operazione può avvenire in diversi modi, in funzione anche del livello di miglioramento sismico che si vuole ottenere:
- da sopra, all’estradosso, con tavolati in legno semplici o doppi, controventi diagonali in lamine metalliche o materiali compositi, soletta in calcestruzzo alleggerito collaborante
- da sotto, all’intradosso, con tiranti metallici
Nell’immagine sottostante potete vedere un caso di irrigidimento “estradossale” con bandelle metalliche messe in diagonale a controventare,
mentre, nella seguente, il caso di controventamento “intradossale” con tiranti metallici.
BENE! Non voglio stancarvi oltre, anche per oggi ci fermiamo.
Se volete saperne sempre di più e diventare così dei MINI ESPERTI, Continuate a seguirci!
Potete trovare tutti gli articoli pubblicati sulla nostra: PAGINA DEL BLOG.
VI ASPETTO!
Vi ricordo che se aveste dei quesiti da porre potrete formularceli contattandoci attraverso: FORM CONTATTI.
Se invece vi necessita una consulenza tecnica siamo a vostra disposizione. Consultate i nostri servizi: “Assistente in un click” e “Sisma Bonus”.
Visitate il nostro Sito per conoscere “Tutti i Servizi” di cui potrete avvalervi.